Passione Libri: Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini
Si tratta soprattutto di narrativa italiana e straniera, per lo più contemporanea con pochi casi di romanzi scritti e pubblicati in secolo scorso. Molti hanno fra loro un fil rouge che li accomuna, una tematica che -sebbene in modi e in stili diversi – li rende molto simili fra loro. È il caso di quattro romanzi letti quest’anno che vedono come protagoniste o come figure fondamentali nella vita e nel racconto del protagonista. Si tratta di Il Fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini, Dalla parte di lei di Alba De Céspedes, Il Ballo di Irène Nemirovsky e Da parte di madre di Federica De Paolis e parlano in modo più o meno approfondito, ma comunque centrante, di mamme particolari, ingombranti che hanno condizionato la vita dei loro figli e delle loro figlie, non sempre – anzi in questo caso direi mai – in modo costruttivo. Ecco le loro trame dei quattro romanzi su madri ingombranti che ho letto e il perché mi sono o non mi sono piaciuti.
Il primo dei quattro romanzi su madri ingombranti letti ultimamente è Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini . Più audio ascoltato su Audible che letto in verità. Qui di seguito la trama, dal sito di Marsilio Editore.
Il fuoco che ti porti dentro racconta la vita e la morte di Angela, una donna dal carattere impossibile. Una donna che incarna in maniera emblematica tutti gli orrori dell’Italia, nessuno escluso: «il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l’egoismo, l’opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell’ignoranza, il rancore...» Questa donna era la madre dell’autore. Il romanzo è un’indagine nella vita, nelle passioni e negli odi di una donna, alla ricerca di una spiegazione possibile. La forma è quella della commedia, il contenuto quello della tragedia. Quale esperienza manifesta o occulta, quale frustrazione, quale nascosta ferita può renderci tanto ostili, rabbiosi, refrattari a qualsiasi forma di pacificazione? Quale motivo, semplice o complesso, sta dietro la furia di Angela: la guerra che la segna da bambina? un padre morto troppo presto o una madre morta troppo tardi che le ha, a sua volta, infelicitato la giovinezza e la maturità? un atavico complesso d’inferiorità o l’appartenenza alla cultura del Meridione oppresso le cui ragioni Angela vorrebbe far valere contro l’odiato Nord usurpatore? Oppure, più semplicemente, il fuoco interno che la divora è privo di qualsiasi ragione come il cuore nascosto di un vulcano? Antonio Franchini, con maestria e misura, eccesso e discrezione, ha scritto un romanzo-memoir popolato di personaggi che circondano una protagonista sempre al centro della scena. Un’eroina eccessiva e imprevedibile, capace di alternare toni drammatici e ossessivi a momenti decisamente comici. È un racconto che mescola la commedia eduardiana al furore ctonio, l’urgenza di uno sfogo viscerale alle cadenze studiate di una messa in scena, di una vera e propria recita.
A me non è piaciuto particolarmente. In principio ho trovato persino divertente il tono che l’autore ha dato all’opera, il modo in cui parlava di questa sua madre eccessiva, sguaita, razzista e astiosa contro tutto e tutti. Poi ho trovato la narrazione assai disturbante: comprendo benissimo che esistano persone così, come la signora Franchini, ne ho incontrate anch’io nella vita. Tuttavia a un certo punto Il fuoco che ti porti dentro mi è diventato sfiancante e a tratti anche ripetitivo. Il mio punteggio, che va da zero a cinque, è di due stelline.
Nell’incontro del gruppo di lettura tenutosi alla Libreria Lettera 22 e dedicato a questo romanzo di Antonio Franchini è stato molto apprezzato da più. De gustibus, direi! Qualcuno di voi lo ha letto? Che ne pensate?
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