Passione Libri: Aggiustare l'Universo di Raffaella Romagnolo
Ho appena finito di leggere Aggiustare l’Universo, romanzo edito da Mondadori, scritto da Raffaella Romagnolo. Siamo a metà maggio, mancano più di sei mesi alla fine dell’anno, ma posso già dichiarare, senza dubbio alcuno, che questo 2024 è l’anno delle mie migliori letture di sempre e fino ad ora. Fino ad ora, auspicando che questo infilare un bel libro dietro l’altro, benché di diverso genere o di diverso livello di gradimento - ma comunque di alto gradimento – non finisca presto.
E Aggiustare l’Universo di Raffaella Romagnolo, in questa magica congiuntura di lettrice felice è, al momento, la ciliegina sulla torta. Un romanzo doloroso, straziante per l’argomento trattato, e nello stesso tempo, di un garbo e di un toccante, da renderlo quasi poetico. Anzi, no. Senza il quasi. Poetico e basta. Ma un poetico forte, tosto, sconquassante e non dolciastro o melenso.
La trama di Aggiustare l’Universo di Raffaella Romagnolo è questa: è finita la guerra, l’Italia è stata liberata dai Tedeschi e dal fascismo. La giovane Gilla decide di rimanere a Borgo di Dentro, il paese sulle colline liguri dove è sfollata, invece di tornare ad abitare nella sua Genova, con i genitori. Decide di rimanere e di accettare la cattedra di maestra elementare, per la classe femminile 5a sezione D. È l’anno scolastico 1945-1946, fra le alunne c’è Francesca Pellegrini, una bambina preparatissima, molto intelligente, molto avanti rispetto alle sue compagne, ma che non parla. Un vero peccato, pensa Gilla, che un tale talento scolastico non possa sostenere l’esame finale, dove è prevista – obbligatoriamente- una prova orale. Prende così a cuore questa ragazzina, convinta che non sia muta ma che il suo non proferire parola sia legato a qualcos’altro.
Aggiustare l’Universo di Raffaella Romagnolo è la storia di Gilla e di Francesca, un doppio racconto che si svolge come un moto ondoso inesorabile e terribile com’è stato il corso della Storia in quel momento pazzesco. E proprio come il movimento delle onde, avanti e indietro, la narrazione passa dal presente – il presente del libro, ottobre 1945 – agli anni prima della guerra, quando Francesca-Ester è molto piccola e Gilla si sta per diplomare all’Istituto Magistrale, per poi tornare in avanti, a quando le leggi razziali e le deportazioni diventano un’aberrante realtà anche in Italia e a quando Gilla è una staffetta partigiana.
I capitoli si snodano, fra il prima e il durante e il dopo e di nuovo il prima, come in una risacca quando lenta, quando accelerata, che però non confonde, ma accompagna chi legge nel vortice dei ricordi e delle emozioni delle due protagoniste, con un ritmo rispettoso, senza violarne l’intimità e il riserbo. Perché non è necessario buttare in piazza i sentimenti e la sensibilità dei personaggi. È un’operazione comunque inutile; chi legge, se non lo ha vissuto in prima persona, può solo immaginare, e molto da lontano, cosa sia stato quello strazio. E non è neppure necessario descrivere nel dettaglio le scene dei soprusi, delle torture, delle violenze subite. La lettrice o il lettore intelligente non ne ha bisogno per empatizzare con quanto raccontato in Aggiustare l’Universo. Altro grande pregio del romanzo è, come già detto, il tono garbato della scrittura di Raffaella Romagnolo, rispettoso e sensibile proprio di questa intelligenza.
Trovo che sia azzeccato anche il titolo: Aggiustare l’Universo rende proprio l’idea del messaggio centrale del romanzo. La maestra Gilla, nel preparare l’aula dove accogliere le alunne, scopre, abbandonato in un angolo, un planetario meccanico, un sistema solare di metallo, con i braccetti rotti e qualche pianeta di cartapesta rovinato. Grazie agli insegnamenti di suo padre orologiaio, Gilla prova a rimettere il meccanismo in sesto, per farlo girare di nuovo e mostrarlo in classe. L’universo meccanico non è il solo che la giovane tenterà di aggiustare, ma proverà a riparare anche il suo universo interiore e quello della piccola allieva senza voce.
Per sapere se Gilla riuscirà ad Aggiustare l’Universo – il suo e quello di altri - non vi resta che leggere questo gran bel romanzo di Raffaella Romagnolo. Per quanto mi riguarda, intendo rileggere l’autrice a breve. Tutta questa vita e Il cedro del Libano, per principiare, sono già entrati nella mia lista dei desideri, l’elenco lunghissimo e sempre più popolato dei romanzi che voglio leggere.
In chiusura, una nota di leggerezza. Con Aggiustare l’Universo di Raffaella Romagnolo posso spuntare la voce numero 1 della Sfida di Lettura, la Book Challenge 2024 di Zia Egle : leggere un libro con un gatto in copertina.
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