LA FILOSOFIA DI GINO

Gino sentì il calore del sole sulle palpebre chiuse, voltò la testa dall'altra parte e aprì lentamente gli occhi. Vide i giochi di luce e ombra che i raggi proiettavano sulla parete bianca della camera, filtrando fra le foglie del grande albero in giardino, dalla finestra aperta. Si stiracchiò ma solo leggermente; non aveva ancora deciso se destarsi del tutto o tornare a dormire. Si sentiva indolente, di un'indolenza pacata e libera. Gli piaceva cullarsi per ore nel dolce far niente. D'altra parte poteva permetterselo. Fuori da lì, gli altri si dannavano a correre, vivere e sopravvivere, nel disperato tentativo di cercare un senso alla vita, di distinguere il bene dal male, il bianco dal nero. Tutti alla ricerca di se stessi. Ma perché cercare se stessi, si chiedeva Gino, si erano persi? O forse era una gara a chi si ritrova per primo? Proprio non riusciva a comprendere. Tutta questa frenesia per raccogliere emozioni, ricchezze, sfide, sensazioni, titoli e medaglie. Uscire...