Equinozio di Autunno, il mio personale Capodanno e la poesia di Emily Dickinson, cantata da Sergio Endrigo 🍂🍁🍄

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Quest'anno il mio adorato autunno arriva il 22 settembre, intorno alle 8 e 20 di sera! Ci sono cento, mille motivi per amare l'autunno. Vi dico i miei, solo un paio, più che sufficienti.  
Finisce l'estate, il caldo appiccicoso, le giornate interminabili, il traffico, il caos, le code nei negozi per un pezzo di pane, neanche avessimo ancora la tessera come durante la guerra. Naturalmente, io parlo da indigena di una località di mare, centro turistico balneare stracolmo d'estate, semi deserto il resto dell'anno. Quindi autunno per me significa riappropriazione del territorio : si ritrova parcheggio, torniamo a sorridere e a chiacchierare con la cassiere del minimarket che negli ultimi mesi ha sclerato oppressa dalle orde di villeggianti, saluti il vicino di casa anche lui contento di essere tornato alla normalità, la spiaggia meno affollata è più godibile e trnquilla.   

I colori dell'autunno ti rimettono l'anima in pace. Dopo il tripudio di luce, di oro, di azzurro, di verde sgargiante, ora il mondo si colora di rosso, di giallo, di viola e di marrone. Colori che ti invitano alla pausa, a restare in casa più a lungo, a riprendere ritmi meno frenetici.

L'autunno e ancora di più il Primo di Settembre sono il vero Capodanno. Riprendono scuola e lavoro dopo le vacanze estive. Durante l'estate si programma, si progetta, si immagina quello che si farà al rientro, quando tutto ricomincerà. Non dite "io no!" perché non ci credo e lo sapete anche voi. Per questo sono sempre più convinta che l'anno solare dovrebbe cominciare a settembre, al giro di boa fra vecchia vita, finita con il giusto relax delle vacanze e la ripartenza per la nuova, con tanti progetti, sogni, obiettivi da realizzare. 

Di seguito, una delle poesie che amo di più sull'Autunno, scritta da Emily Dickinson. 

Sono più miti le mattine,

e più scure diventano le noci,

le bacche hanno un viso più rotondo,

la rosa non è più nella città.

 

L’acero indossa una sciarpa più gaia,

e la campagna una gonna scarlatta.

Ed anch’io, per non essere antiquata,

mi metterò un gioiello.

 Solo recentemente ho scoperto che questo poesia è stata musicata e cantata, in lingua originale, da niente meno che da Sergio Endrigo. Metto qua il video. 

 Buon anno nuovo, gente! E' l'equinozio d'Autunno!!! 💗