Il Blue Monday 2024, ossia il giorno più triste dell'anno, cadrà anche quest'anno, come da convenzione, il terzo lunedì del mese di gennaio, vale a dire 15 gennaio. Ma cose è il Blue Monday? E chi lo ha inventato?
Leggenda narra... No, qui non c'entra niente mito e leggenda, ma sono astute manovre di pubblicità e marketing. Fatto sta che un giorno, il signor Cliff Arnall, psicologo inglese che evidentemente quel giorno aveva lo studio deserto, si è divertito a calcolare quale poteva essere la giornata più triste dell'anno, il giorno votato al malumore, all'apatia e allo sfavamento totale. Non è stata una pensata così, campata in aria: il bravo Arnall a combinato dati certi e presunti, studi di psicologia avanzata, osservazioni di sociologia, i casi più eclatanti di psicosi e nevrosi e grazie a un algoritmo ha determinato che il Blue Monday non poteva che essere il terzo luendì di gennaio. Ma come ci è arrivato?
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Dal Web |
Le buie, corte e fredde giornate di gennaio; le feste natalizie ormai un ricordo; le libbre acquisite mangiando tacchino farcito e christmas pudding (non chili e non panettoni e ricciarelli, siamo in Inghilterra); la spesa esosa per regali inutili a persone ingrate (qui uguale in Inghilterra come nel resto del mondo cristiano); l'avere già disatteso in neanche due settimane metà dei buoni propositi per l'anno nuovo. Questi gli elementi fondamentali da cui quel geniaccio assoluto - e annoiato - di Cliff Psycho Arnall estrae il terzo lunedì dell'anno nuovo. Insomma, secondo la teoria di Cliff Arnall, il Blue Monday è il giorno ideale per abbrutirsi, per disertare lavoro e altri impegni, per ciabattare in casa senza nemmeno lavarsi, per piangersi addosso come se non ci fosse un domani.
Perchè il Blue Monday si chiama Blue Monday è presto detto: Monday è lunedì, che naturalmente non poteva cadere che di lunedì, da sempre il giorno più stronz* della settimana, a patto che tu non faccia la parrucchiera o il barbiere. E Blue perchè nella cultura anglosassone, il blue è colore colore della tristezza. Infatti si dice "I'm blue" (io sono blu) per dire "io sono triste, io sono depresso". In Italia avremo optato per il grigio o meglio ancora per il nero, per esprimere un periodo... nero, per l'appunto.
Ma torniamo al grande studio scientifico-psicologico del dottor Arnall di cui , francamente, nessuno sentiva la necessità, ma visto che ora c'è, parliamone. Una domanda sorge spontanea: Visto che questo tipo è un medico, ha diagnosticato il male, avrà trovato anche una cura? Certo che si! E che cura! La profilassi per combattere il Blue Monday, secondo il simpatico psicologo è farsi un viaggio, meglio se lontano, meglio se lungo. Un viaggio? Non so come siate messi in Gran Bretagna ma da noi fra canoni Rai, assicurazioni auto, ricalcolo mutui , tasse scolastiche, immancabile elettrodomestico che non ha varcato il Capodanno (nella fattispecie personale frigo, lavastoviglie e ferro da stiro) di fare un viaggio non se ne parla proprio. Come sarà venuto in mente a Doc Arnall di affliggerci prima con questa scoperta psico-scientifica, di cui francamente nessuno sentiva necessità, per poi coglionarci con un "fatevi un bel viaggetto" ? Io lo so. Non aveva lo studio vacante o la segretaria in ferie. La ricerca socio-antropologica gli è stata commissionata alla bella posta e, senza dubbio, a pagamento da un'agenzia di viaggi che nel mese di gennaio non batteva chiodo. Ah dottor Cliffe, ma vedi di andaffan....!
Ho letto questa curiosa notizia sul web e ho pensato di girarvela. E voi? Che ne pensate? Il Blue Monday vi tocca in qualche modo o per voi è un fottutissimo lunedì come tanti altri? Come ogni lunedì che segue all'inutile e celerrimo weekend durante il quale avreste voluto disfare e rifare il mondo e invece avete a malapena steso la lavatrice delle spugne o dismesso e rimesso il copridivano o pulito la lettiera al gatto?
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