Esercizi di stile di Raymond Queneau

Un uomo sale su un autobus gremito, a mezzogiorno, ora di punta. Fra gli astanti nota un tipo:  è alto, ha un collo particolarmente lungo e un cappello con una treccia di corda intorno alla tesa. L'uomo litiga con un altro che lo accusa di avergli pestato i piedi. Alla fine della disputa il tizio col collo lungo va a sedersi sull'unico posto libero del bus. Due ore più tardi il protagonista, quello salito sul tram delle 12, rivede il tipo colluto davanti alla stazione di Saint Lazare. Sta parlando con un amico e quest'ultimo lo apostrofa perché manca un bottone al suo cappotto.


Questa è l'intricatissima vicenda che Raymond Queneau racconta in Esercizi di Stile. Ma non lo racconta una sola volta, ma la riscrivere per ben 99 volte e in ben 99 stili diversi. A dirla così farebbe storcere il naso anche al più solerte dei lettori. Ma vi assicuro che è una genialata pazzesca per più di un motivo.  Intanto riflettere una verità assoluta: a seconda di come e da chi viene raccontato un certo episodio la portata dell'accaduto cambia. Cambiano le implicazioni, i pareri degli interlocutori, si distorce completamente la realtà.

Esercizi di stile è soprattutto quello che indica il titolo, un eserciziario, un prontuario per chi vuole scrivere e cerca un suo stile che ancora non ha. O per chi scrivere conto terzi, per i ghostwriter,  che devono attenersi a modalità e toni diversi a seconda del committente.

Ed ecco che la stessa storia cambia forma, chiave di lettura. La storia è la stessa ma diventa drammatica, polemica, poetica, teatrale, comica, telegrafica e altri 93 aggettivi diversi. Per fare un esempio questo è il primo testo, denominato "Notazioni": 
 
Sulla S, in un’ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, cappello floscio con una cordicella al posto del nastro, collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino. Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. Tono lamentoso, con pretese di cattiveria. Non appena vede un posto libero, vi si butta. Due ore più tardi lo incontro alla Cour de Rome, davanti alla Gare Saint-Lazare. E’ con un amico che gli dice: “Dovresti far mettere un bottone in più al soprabito”. Gli fa vedere dove (alla sciancratura) e perché.

E qui una variazione in stile "Metaforico": 

  Nel cuore del giorno, gettato in un mucchio di sardine passeggere d’un coleottero dalla grossa corazza biancastra, un pollastro dal gran collo spiumato, di colpo arringò la più placida di quelle, e il suo linguaggio si librò nell’aria, umido di protesta. Poi, attirato da un vuoto, il volatile vi si precipitò. In un triste deserto urbano lo rividi il giorno stesso, che si faceva smoccicar l’arroganza da un qualunque bottone. 

Ultima, ma non ultima, la variazione "Telegrafica":

  Bus completo STOP Tizio lungocollo Cappellello treccia apostrofa sconosciuto senza valido pretesto STOP Problema concerne alluci toccati tacco presumibilmente azione volontaria STOP Tizio abbandona diverbio per posto libero STOP ore due stazione saintlazare tizio ascolta consigli moda interlocutore STOP sportare bottone segue lettera STOP. 

Esercizi di stile di Raymond Queneau, in Italia, è pubblica da Giulio Einaudi Editori, collana Super ET, ultima edizione 2014. Traduzione e introduzione a cura di Umberto Eco, prezzo di copertina Euro 13


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