Una divinità di nome Gatto
Il gatto, fin dalla notte dei tempi, è considerato l'animale domestico per eccellenza, anche più del cane. Ad affascinarci sono l'agilità, lo spirito di indipendenza, l'imprevedibilità. Un essere sfuggente che un attimo prima si fa fare i grattini sulla testa, si accoccola sulle nostre ginocchia elargendo fusa e ronf ronf, godendo della nostra sottomissione estasiata e, un attimo dopo "ridisegnano" il tessuto del divano per farsi le unghie.
La divinità di nome Gatto che va oltre a quanto ci riportano i manuali di storia, riferendosi all'Antico Egitto, dove questo magico felino era venerato come animale sacro di Bastet, dea raffigurata con il corpo di donna e la testa di gatta. In qualche modo era considerato una deità, seppure in negativo, anche durante il medioevo, quando lo si associava alle streghe e come loro, molto spesso, destinato al rogo. Ancora una volta erano il loro fortissimo senso di indipendenza, la loro indomabilità, il loro essere enigmatico e imperscrutabile a far supporre che questo felino potesse essere più affine agli spiriti maligni che non la divino.
Nonostante queste superstizioni il gatto, ai tempi dei tempi ad oggi, e anche durante il Medioevo, è stato sempre l'animale domestico più presente nelle abitazioni di tutto il mondo. Attualmente, si contano oltre 600 milioni di gatti, sulla faccia della Terra, circa tre per ogni cane. É l'animale "prescelto" per antonomasia, anche se - a dire il vero - dire prescelto è sbagliato. Sono i gatti a scegliere noi e non viceversa. Anche quando adottiamo un micio preso da una cucciolata o ne compriamo uno in un pet-shop o accogliamo un randagio, la sensazione è sempre la stessa: riuscire a capire se il gatto ci ha accettato - e quindi scelto - o se resta con noi perché non può fare altrimenti.
Insomma, la divinità di nome Gatto, proprio come un essere supremo ben consapevole della sua superiorità, ci elargisce la sua benevolenza o la sua indifferenza secondo la propria volonta del momento. Una volta ho letto in rete una frase che diceva più o meno così:
Donne e gatti un giorno domineranno il mondo. Agli uomini e ai cani non resta che accettare la cosa e stare a guardare.
Non credo sia del tutto vero. Secondo me anche le donne si dovranno rassegnarsi e lasciare l'esclusivo dominio alla divinità di nome Gatto!
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