Una giuria di sole donne di Susan Glaspell - romanzo




 

Una giuria di sole donne è un racconto ( o un romanzo breve, brevissimo) di Susan Glaspell (1876-1948), celeberrima e premiata scrittrice statunitense, definita la più importante drammaturga donna di primi del Novecento, riscoperta e definita pioniera del Femminismo soprattutto negli anni ‘70. 

La storia raccontata in Una Giuria di sole donne è ambientata nell'America rurale dei primi del Novecento. I personaggi sono in tutto sei, compreso il morto: il signor Hale, lo sceriffo Peters, il fu signor Wright  e le rispettive consorti. La scena, proprio come in una piece teatrale per le quali Susan Glaspell è stata ed è nota soprattutto negli Stati Uniti, si svolge unicamente negli ambienti chiusi della fattoria dei coniugi Wright, in special modo in cucina. 

In una mattina come tante, il signor Hale si reca a casa del vicino. Trova la moglie Minnie in cucina, visibilmente scossa, mentre il signor Wright è in camera da letto, morto, con una corda in torno al letto. Allertate le autorità, si iniziano le indagini alla ricerca del movente, perché  chi sia il colpevole sembra già chiaro. Minnie Wright viene arrestata e lo sceriffo decide di coinvolgere sua moglie, chiedendo di scegliere, alla fattoria, qualche effetto personale da portare in cella alla sospettata. A questa opera di misericordia si unisce anche Martha Hale, moglie del testimone, in gioventù amica di Minnie. 

Mentre gli inquirenti, sceriffo e testimone mettono sottosopra la stanza da letto, il granaio, il capanno degli attrezzi alla ricerca di prove e che convalidino l’efferato reato della signora Wright, in cucina restano le due donne, perché la cucina è ritenuto luogo insignificante ai fini dell'indagine dagli uomini. La signora Hale e la signora Peters si muovono toccando e osservando con delicatezza e rispetto gli oggetti di quello che è stato il regno della signora Wright: proprio la cucina. Ed è lì che, dettaglio dopo dettaglio, scoprono quello che era la vita coniugale – per niente felice – di Minnie e il perché, con molta probabilità – si è compiuto l’uxoricidio. 

Nel 1917, anno in cui Susan Glaspell ha scritto Una giuria di sole donne, la vita politica e giudiziaria era gestita esclusivamente da uomini. Forse è proprio per questo che la signora Hale e la signora Peters, capita la verità, decidono di emettere una loro sentenza privata, consapevoli che in aula non avrebbero potuto deliberare e che Minnie avrebbe avuto un giudizio tutto al maschile. Il titolo originale è “A Jury of Her Peers”, ossia “Una giuria di sue pari”, ancora più evocativo dello spirito del racconto. 

Il libro Una giuria di sole donne, pubblicato da Sellerio editore Palermo nel 2022, si compone di 96 pagine, di cui buona parte occupate dalla prefazione di Alicia Gimémez-Bartlett e una postfazione di Gianfranca Balestra. In una cinquantina scarsa di pagine, Susan Glaspell ha scritto un prezioso manifesto femminile, un inno all'intuito, all'intelligenza, la sensibilità delle donne; un omaggio alla loro capacità di capire cosa si nasconde dietro una vita apparentemente normale e tranquilla, in un mondo dove gli uomini, per consuetudine, storia e cultura sono abituati a giudicare a colpi di convenzioni e ovvietà, senza riuscire a vedere (e a guardare) oltre la punta del proprio naso. 

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