Journaling Creativo, la meravigliosa pratica di tenere un diario - passione

Tenere un diario è una pratica ancora molto diffusa, nonostante internet e social, nonostante il sempre meno tempo da dedicare a noi stessi, nonostante sia convinzione comune che si tratti di una consuetudine desueta, appartenente a vecchie zitelle nostalgiche e svampite. 



Oggi tenere un diario -  o nella definizione più moderna e cool, fare journaling - è stato riscoperto come abitudine piacevole e soprattutto terapeutica, “contro il logorio di una vita moderna”, per dirla alla Ernesto Calindri. È un modo efficace per scaricare nervi, pensieri e frustrazioni,  per staccare cervello e mani da cellulari, pc e telecomando. Un modo per riscoprire materiali e strumenti antichi ma intramontabili,  come carta, penna, inchiostro, colori, forbici e colla. 

Fare journaling creativo, non è limitarsi a scrivere una parola dietro l’altra, ma rendere queste pagine il più personali possibili. Con un disegno, con una scritta, una decorazione, un ritaglio, ciò che volete, il più vicino possibile ai vostri gusti e alle vostre corde. Intendiamoci: il solo scrivere è già una più che buona terapia anti-stress, ma più si riesce a rendere il nostro carteggio personale  personalizzato, più questa meravigliosa pratica di tenere un diario risulterà un’abitudine entusiasmante e salvifica.  

Io ho sempre tenuto un diario, dalla fine delle elementari fino a qualche anno dopo la maturità. Ho sospeso un paio di decenni, credendolo – erroneamente e stupidamente – una pratica infantile per poi riprendere qualche anno fa, forte anche di aver scoperto -grazie ai social - che per fare journaling creativo non c’è età, né anagrafica né mentale.

Il mio non è un diario tradizionale, dove si appuntano la cronaca di una giornata appena trascorsa, le confidenze e le sensazioni, i batticuori, i desideri e i sogni. In verità è una agenda, che fa sia da planner, per segnare impegni, appuntamenti, liste di cose da fare, che da album dei ricordi, dove appuntare quei qualcosa successi nel corso della giornata e che ritenga degni di nota: incontri, telefonate, note, idee. E ancora dove riempire pagine di liste di libri da leggere, letti, abbandonati, acquistati o venduti e/o film, serie, programmi interessanti visti in TV; eventi o curiosità particolari lette qua e là, su un giornale o in rete. Il tutto decorato con stickers, washi tapes – che io chiamo “scoccini” colorati -,  post-it di tante fantasie, ritagli di riviste, di carta da regalo, di cartoline e locandine. 

Insomma, una meravigliosa pratica questo di fare journaling creativo, una vera catarsi che, a sera, mi fa andare a nanna più rilassata e se fatto qualche minuto di prima mattina, fa cominciare la giornata con un altro piglio. Provare per credere!  







 

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