Leggenda Narra... Babbo Natale, le sue origini e i suoi nomi, in tutte le lingue del mondo
Se si è appassionati di leggende e tradizioni popolari, le festività del Natale sono senza dubbio il periodo più prolifico. Dal panettone all'Albero di Natale, dal presepe al bacio sotto il vischio, passando naturalmente per quello che è il simbolo per eccellenza di queste feste: Babbo Natale!
Tutti noi lo conosciamo vestito di rosso, grassoccio, barba bianca, occhialini tondi con montatura dorata. L'addome pronunciato e il naso rubizzo, entrambi attribuibili, molto probabilmente a troppi grappini alle erbe, di quelli tanto diffusi in Scandinavia, dice bevuti per proteggersi dal freddo, dice!
Insomma, il Babbo Natale noto universalmente è quello creato dal disegnatore Clemente Clark Moore per una pubblicità della Coca Cola, negli anni '30. Ma il bravo signor Moore non si è inventato niente di nuovo, ha attinto a mani basse da tutti quelle leggende che dal Medioevo circolano nell'Europa cristiana e legano la celebrazione del Natale a diversi soggetti che portavano i doni ai bambini proprio intorno all'inizio dell'Inverno.
Addirittura, si parla di questi bravi e generosi figuri anche in molte culture precristiane, trasformati poi dall'avvento del Cristianesimo in prelati e santi, che cambiano nome e carica ecclesiastica a seconda dei Paesi dove il panciuto vecchietto viene celebrato. Il punto di partenza è però uno solo: le vere origini di Babbo Natale vanno ricercate nella vita e nelle opere di San Nicola, versovo di Myra, città della attuale Turchia, vissuto a cavallo del terzo e quarto secolo dopo Cristo. La sua generosità e bontà gli valse la santità e la sua fama si diffuse presto in tutta Europa. Leggenda narra che Nicola, venuto a sapere che tre povere ragazze erano costrette a prostituirsi, perchè il loro padre non aveva niente per dar loro una dote per sposarsi, entrò nella casa notte tempo e lasciò tanto oro sufficente a ristabilire le finanze di famiglie e di permettere alle tre fanciulle di maritarsi e uscire dalla strada. San Nicola è artefice anche di un vero e proprio miracolo, la resurrezione di tre bambini, questa volta tre maschietti, trucidati e fatti a pezzi da un uomo malvagio.
Nicola morì il 6 dicembre 343. Nei Paesi Bassi, la consegna dei regali ai bambini. ad opera di un signore anziano, vestito qunado di rosso, quando di bianco e di oro ma sempre con barba bianca, avveniva il 6 dicembre. Questo rito è andato avanti per molto tempo, nei secoli scorsi, fino a che Sinterklaas, San Nicola in olandese, non si è conformato al resto del mondo e a slittato la consegna alla notte di Natale.
Da San Nicola, a SinterKlass, fino a Santa Klaus, il nome aglosassone del nostro eroe in pigiamo carminio profilato di pelliccia bianca cambia da nazione a nazione, in tante lingue diverse. Ad esempio, dove si parla lo spagnolo Babbo Natale è Papa Noel, simile al francese Pere Noel e all'arabo Baba Noel. Nei Paesi dell'asia centrale e sud orientale a fede cristiana, Babbo Natale è identificato come Nonno Gelo o Nonno Inverno. Si chiama Ded Moroz in Russia, Ovliin Ovgon in Mongolia e Tovlis Babua in Georgia.
Nel Nord dell'Europa, abbiamo già visto l'olandese Sinterklass, mentre in Lussemburgo è Kleeschen, in Austria e in Germania semplicemente Nikolaus o Nikkolo. Nei paesi scandinavi, ossia in patria, Babbo Natale viene chiamato Jultomte (Svezia) o Julinisse (Norvegia) e più che a San Nicola viene associato a un folletto vestito di rosso, protettore della casa.
In America latina, Babbo Natale è chiamato generalmente Papà Noel ma ci sono variazioni da stato a stato. Ad esempio, diventa Papai Noel in Brasile, Santa Clos a Cuba e in Venezuela. La figura di San Nicola-Babbo Natale è conosciuta anche in paesi non di fede cristiana: in Giappone è noto contro Santa-Sà e in Cina Shengdan Laoren.
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